di Riccardo Fraccaro
L’operazione taglia-privilegi del M5S è partita e, puntuale come un orologio svizzero, scatta la disinformazione di Repubblica. L’obiettivo è evidente: screditare la nostra azione che, guarda caso, intacca direttamente gli interessi personali del gruppo politico-imprenditoriale di riferimento dell’house organ. Noi non ci lasceremo intimorire e taglieremo tutti i vitalizi, anche a Eugenio Scalfari e ai membri della famiglia De Benedetti che beneficiano di questo privilegio. Lo faremo per riaffermare un principio di equità sociale non più derogabile, con buona pace di Repubblica.
Per la prima volta nella storia una forza politica accoglie le istanze dei cittadini e si fa carico di intervenire sui vitalizi in essere calcolati con il metodo retributivo. Il rapporto tra contributi versati ed emolumenti percepiti è di 1 a 9, vi sono ancora casi di ex parlamentari che incassano l’assegno senza aver mai messo piede alla Camera ma Repubblica si ostina ad attaccarci. Il M5S ha mantenuto la promessa: in soli 15 giorni il Collegio dei Questori ha consegnato l’istruttoria per cancellare questo privilegio calcolando, in una fase iniziale che non tiene conto degli interventi su reversibilità ed ex parlamentari condannati, un risparmio iniziale di 18,7 milioni di euro. A questa cifra si aggiungeranno i risparmi prodotti con gli interventi successivi e quelli generati dal Senato dove il M5S sta lavorando per approntare la medesima delibera. Il titolo dell’articolo odierno dell’edizione cartacea di Repubblica, che parla di flop sui vitalizi, è evidentemente frutto di semplice dissonanza cognitiva.
Come se non bastasse, Repubblica attacca il M5S anche con un articolo online dedicato all’approvazione della proposta di delibera sul superamento degli Allegati A e B, ovvero gli elenchi di persone che i gruppi parlamentari devono assumere per non incorrere in pesanti sanzioni finanziarie. Questi elenchi sono stati creati dopo Tangentopoli dai partiti non sulla base del merito con una selezione o un concorso pubblico, ma privilegiando soprattutto l’affiliazione politica. La previsione delle sanzioni di fatto costringe i gruppi ad assumere il personale scelto dai partiti, scaricandone così il costo sul bilancio della Camera. Il M5S è intervenuto per sanare questa situazione che alimenta posizioni di vantaggio maturate sul piano politico, decimando le sanzioni e prevedendo comunque la soppressione progressiva degli Allegati. In questo modo si risparmieranno ben 480mila euro l’anno: un dato che, anche in questo caso, l’articolo di Repubblica si guarda bene dal citare.
Sapevamo che, con la nostra operazione, avremmo scatenato attacchi e fake news. Ora più che mai serve la stampa libera. Noi non ci fermiamo e rispondiamo colpo su colpo: non si può fermare il vento con le mani. Fatelo sapere a tutti!