Lotta all’azzardo cuore della nostra proposta sociale

di Giovanni Endrizzi

Nel programma del Movimento 5 Stelle grande importanza è stata data alla lotta all'azzardo. Come ha evidenziato la rivista del terzo settore Vita.it è un "tema affrontato solo nel programma M5S".

'Azzardopoli' nel 2017 (dati dell'Agenzia dei Monopoli al 31 dicembre 2017) ha raggiunto un fatturato di 102 miliardi di euro, in crescita di 7 miliardi sull'anno precedente. 102 miliardi di euro bruciati nel "tentar la sorte" , 102 miliardi che escono dall'economia sana, reale e produttiva del commercio e dell'indotto delle piccole imprese. In tutto questo lo Stato ha incassato solo 9 miliardi. Decine di miliardi invece sono stati gettati in un buco nero, in una illusione che, come ha spiegato il professor Maurizio Fiasco allunga i tempi della crisi e cancella oltre centomila posti di lavoro.

L'azzardo è una cartina di tornasole che rivela la deriva di una politica sempre più lontana, direi quasi opposta al bene pubblico. Nel corso dei decenni i partiti hanno sviluppato apparati elefantiaci, sempre più affamati di risorse; così si spiega il fatto che oltre al finanziamento pubblico si siano affiancati i sistemi tangentizi. Dopo lo scandalo Tangentopoli altre forme più raffinate si sono sviluppate, dalle fondazioni politiche fino all'uso sempre più clientelare della finanza pubblica. Nel frattempo i governi si sono dimostrati incapaci di frenare la crescita del debito pubblico. Crescita che peraltro era indirizzata ad interventi inefficaci nel rilanciare economia e qualità della vita, ma utili a mantenere il consenso. L'azzardo, fino agli anni Novanta del secolo scorso vietato e calmierato come fenomeno negativo, è stato visto come una potenziale fonte di entrate supplementari per le manovre elettorali dei governi specialmente del centrosinistra e, attraverso il finanziamento lobbystico, anche per i partiti da destra a sinistra. Quella appena conclusa è stata la legislatura che ha aperto un breccia nella connivente ignavia parlamentare. il Movimento 5 Stelle ha denunciato dentro le aule di Camera e Senato i rapporti di cointeresse, a volte oscuri, tra lobby dell'azzardo, politica e anche con le mafie. Abbiamo riportato le istanze di comitati e associazioni che si battono per la difesa di valori costituzionali e delle fasce più deboli. Abbiamo posto il tema dell'azzardo nel quadro della vita della comunità: l'azzardo è una forma di intollerabile aggressione al legame sociale.

Il Movimento 5 Stelle ha imposto questo tema e cambiato la narrazione dello stesso governo uscente che oggi ammette gli errori di questi decenni, ma non ha ancora dimostrato nei fatti un cambiamento. Le timidezze e i contorcimenti retorici contro il divieto di pubblicità hanno dimostrato questa ipocrisia. Il divieto totale della pubblicità sull'azzardo è divenuto in questi cinque anni una istanza ormai ineludibile nelle coscienze dei cittadini: non si capisce perchè non si disponga quanto già avviene per le sigarette. Da qui partiamo. Il nostro disegno di legge, presentato in parallelo anche da altre forze politiche, è stato votato come urgente dall'aula del Senato e poi abbandonato. La legislatura uscente è stata quella della verità. Quella che entra imporrà a tutti di prendere posizione con i fatti sui temi che i cittadini attendono: vous ête ambarqués come diceva Pascal.