All'evento di presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, Vito Crimi; il presidente della commissione Cultura a Montecitorio, Luigi Gallo; il deputato e relatore della proposta di legge, Paolo Lattanzio; il presidente dell'Associazione italiana per la scienza aperta, prof. Roberto Caso; il direttore delle strategie tecnologiche Rai, Luigi Rocchi.
"Nel diritto d'autore così come immaginato dal MoVimento 5 Stelle c'è anche il diritto di un ricercatore di vedere la propria ricerca scientifica divulgata, diffusa e resa accessibile a tutti. Un diritto che ad oggi non c'è", dichiara Crimi. "È necessario dunque liberare questa conoscenza. Renderla fruibile a tutti è anche un modo per diminuire le differenze sociali".
"Con 'Open Access' si vuole creare un motore della ricerca della conoscenza pubblico, che a partire dal tuo smartphone ti permette in pochi secondi di leggere gli ultimi risultati scientifici pubblicati da università ed enti di ricerca", afferma Luigi Gallo, primo firmatario della proposta di legge. "Puntiamo a un sistema di alta credibilità dell'informazione e a dare uno strumento potentissimo nelle mani della scuola, di chi fa informazione, delle università e di tutti i cittadini".
Paolo Lattanzio pone l'accento sulla promozione di tecnologie innovative per divulgare contenuti scientifici sui canali della televisione pubblica: "Le nuove tecnologie di cui la Rai oggi dispone, come i sistemi 4k e 8k", dichiara, "ci offrono la possibilità di accedere a contenuti culturali e scientifici capaci di coinvolgere il pubblico in una vera e propria esperienza sensoriale, visiva ed uditiva. Questa proposta di legge ha una grande portata culturale perché apre la scienza al grande pubblico e perché individua nei gap culturali e nella povertà educativa le frontiere su cui fare ricerca e innovazione sociale".