Il Fatto Quotidiano
Il vicepremier M5s su Facebook ha pubblicato un post per smontare in dieci punti "le balle" dei giornali sul decreto in sostegno dell'istituto ligure. L'intervento è stato fatto alla luce degli attacchi Pd, ma anche delle perplessità espresse da un senatore molto vicino al leader come Gianluigi Paragone e da Elio Lannutti. Entrambi chiedevano l'intervento di Bankitalia
“Non abbiamo messo un euro nelle banche. La Camera si muova ad approvare la commissione d’inchiesta”. Luigi Di Maio è intervenuto su Facebook dopo gli attacchi del Pd e alla luce delle critiche sollevate dai senatori M5s Elio Lannutti e Gianluigi Paragone. Ieri sera il governo ha infatti varato un decreto che introduce misure urgenti a sostegno di Banca Carige: l’intervento è stato fortemente contestato dalle opposizioni, con l’ex premier Matteo Renzi in prima fila e i parlamentari dem che hanno annunciato un’interrogazione accusando il premier Conte di conflitto d’interessi sul caso. “Quante balle dei giornali, di Renzi e della Boschi”, è stata la replica di Di Maio. “Proprio loro parlano”. E ha poi elencato i dieci punti per smontare quelle che per lui sono false ricostruzioni. Il vicepremier M5s ha quindi chiuso aprendo alla richiesta di Paragone e Lannutti di fare una commissione d’inchiesta: “Ma secondo voi”, è la conclusione, “se stessimo aiutando le banche i media e questi politici falliti continuerebbero a farci la guerra? Svegliaaaaa!!! La Camera dei Deputati si muova ad approvare l’istituzione della commissione di inchiesta sulle banche. Ne vedremo delle belle”, è la conclusione. E ha quindi rivolto un sollecito a Montecitorio, dove la guida è affidata al presidente M5s Roberto Fico e proprio il governo può contare su una larga maggioranza. In mattinata già il leader del Carroccio Matteo Salvini era intervenuto per rispondere alle polemiche: “Abbiamo difeso i risparmiatori”, ha dichiarato. Il leghista e presidente della commissione Bilancio al Senato Alberto Bagnaiinvece, interrogato dalle telecamere de ilfattoquotidiano.it, ha scelto di non rispondere e ha scelto invece di fare una nota: “Il provvedimento”, ha detto, “interviene su un contesto che il presente governo ha ricevuto in eredità. L’attuale governo è intervenuto con tempestività per evitare, senza espropriare alcun risparmiatore e proseguendo nella sua azione di tutela e valorizzazione del credito locale, che diversi interventi legislativi del Pd hanno sacrificato a beneficio della finanza internazionale”. In difesa del provvedimento invece, si è schierato il sottosegretario del Carroccio ai TrasportiEdoardo Rixi: “Il crollo di questa banca, dopo quanto successo con il ponte Morandi, porterebbe il nordovest al Medioevo”.