Business sulla pelle dei bambini: mettiamo fine a questi orrori

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Andrea Carletti, sindaco PD di Bibbiano
, è tra gli arrestati nell’inchiesta ‘Angeli e Demoni‘ sulla rete dei servizi sociali in provincia di Reggio Emilia. Quello che veniva spacciato per un modello istituzionale da emulare sul tema della tutela dei minori abusati, altro non era che un illecito business ai danni dei bambini. Quello che emerge dall’inchiesta è vomitevole. Politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti di una Onlus di Torino avrebbero messo in piedi un sistema scandaloso per lucrare sui bambini. Si parla di ore e ore di intensi ‘lavaggi del cervello’ durante le sedute di psicoterapia, bambini suggestionati anche con l’uso di impulsi elettrici, spacciati ai piccoli come ‘macchinetta dei ricordi’. Secondo le accuse, i bambini venivano allontanati dalle famiglie e collocati in affido retribuito presso amici e conoscenti per un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro. Tra gli affidatari anche titolari di sexy shop, persone con problematiche psichiche e con figli suicidi. Ci sarebbero anche due casi accertati di stupro presso le famiglie affidatarie ed in comunità. Un business sulla pelle di bambini indifesi: le accuse parlano frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso. Per i pm le condotte degli indagati avrebbero causato lesioni ad almeno 5 minori. Uno schifo! Utilizzare i più deboli, chi non può difendersi, per fare affari è il più grande crimine che si possa commettere.

Dall’inizio della legislatura ci stiamo occupando di tutela di minori, in particolare con la deputata Stefania Ascari che ha firmato molte iniziative:

1 – Abbiamo presentato una mozione in cui abbiamo chiesto al Governo di intervenire sui soggetti per i quali è stato accertato il compimento di reati contro i minori, prevedendo percorsi di cura e assistenza sociale, psicologica e psichiatrica, volti al recupero, alla riabilitazione e al reinserimento nella società di queste persone; di attivare iniziative informative sia per sensibilizzare l’opinione pubblica; di potenziare e monitorare l’attività dei servizi sociali comunali; di promuovere un approccio preventivo, sistemico e interdisciplinare ed istituire di una banca dati che possa raccogliere informazioni sul fenomeno dei maltrattamenti, delle violenze sui minori, dell’abuso sessuale e dell’adescamento, per predisporre politiche adeguate di prevenzione e contrasto.

2 – Abbiamo prodotto una interpellanza parlamentare sul caso “Veleno”, riguardante 16 bambini sottratti alle rispettive famiglie tra Massa Finalese e Mirandola, nella bassa modenese, su indicazione dei servizi sociali, e mai più restituiti, nonostante nel corso del tempo sia stata dimostrata l’inconsistenza delle accuse. Infatti, le dichiarazioni rese dai minori non sarebbero state supportate da alcuna prova, mentre le stesse testimonianze dei bambini derivavano da quanto riportavano gli assistenti sociali senza che vi fosse traccia di registrazioni dei colloqui con i minori. Metà degli accusati è stata poi prosciolta da ogni accusa ma nel frattempo alcuni sono morti: una madre si è suicidata gettandosi dal quinto piano di un palazzo; il sacerdote accusato di dirigere la setta, Don Govoni, è morto d’infarto e post mortem prosciolto da ogni addebito; altre due madri sono morte in carcere mentre un altro indagato è stato colpito da un attacco cardiaco.

3 – Abbiamo presentato una proposta di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiestasugli allontanamenti di minori dalle famiglie e sugli affidamenti a comunità, con particolare riferimento ai casi avvenuti nella provincia di Modena tra il 1997 e il 1998.

4 – E nel Codice Rosso approvato alla Camera abbiamo inserito i seguenti emendamenti: gli atti sessuali con minori non sono più perseguibili tramite querela ma d’ufficio. In questo modo anche per i minori di 14 anni non è necessaria la querela dei genitori/tutori ma i magistrati potranno procedere d’ufficio; i minori di anni 18 sono sempre considerati vittime del reato; abbiamo previsto un aggravante qualora il reato di maltrattamento sia commesso in presenza di minori; abbiamo aumentato fino al massimo di 24 anni la pena per la violenza sessuale contro minori; viene implementato il fondo per gli orfani delle vittime di femminicidio; nel caso di atti sessuali pagati con minore consenziente, la mercificazione è diventata un’aggravante.

La nostra attenzione per i minori ha radici profonde e, soprattutto dopo ciò che è emerso da questa inchiesta, occorre agire in fretta. Questi orrori sono inaccettabili ed interverremo con forza. Fa specie che dal segretario del PD Zingaretti non sia arrivata una parola che sia una di presa di distanza dal suo sindaco finito ai domiciliari. Stiamo parlando di un’inchiesta su minori, ci sono di mezzo dei bambini: è possibile che Zingaretti si tenga nel partito un primo cittadino coinvolto in questa orribile vicenda? Lo cacci subito!